L'alba della Rete
MEDICI SOSPESI - Forse è per questo che alcuni medici e infermieri dell’ospedale inglese Great Western, a Swindon, si sono fatti prendere la mano, decidendo di partecipare al gioco virale e facendosi fotografare nella ieratica posa proprio all’interno del nosocomio; e per di più durante il turno di guardia di notte. Ancora più incautamente hanno in seguito pubblicato le immagini su Facebook: alcuni erano sdraiati sul pavimento del reparto, altri sull’ambulanza-elicottero, altri ancora addirittura sul lettino di rianimazione. Chissà quante risate si devono essere fatti, magari per spezzare la noia di un momento di quiete. Ma, come riferisce il Times, i dirigenti ospedalieri che si sono accorti delle foto non hanno riso per niente e, dopo aver fatto rimuovere le immagini, hanno sospeso sette membri dello staff, tra medici e infermieri. Ora gli scherzosi camici bianchi rischiano l’accusa di condotta poco professionale mentre la loro vicenda suona come l’ennesimo avvertimento a calcolare le conseguenze di quanto si fa sui social network.
L’ORIGINE DEL GIOCO - E tutto per colpa del Lying down game, il «gioco di sdraiarsi», inventato qualche tempo fa da due amici inglesi che, stanchi delle solite foto delle vacanze, hanno deciso di rinnovare il genere facendosi ritrarre nell’inusuale posa (faccia in giù, mani lungo i fianchi) in posti rigorosamente pubblici. Da lì alla diffusione virale il passo è stato breve.
Qualche foto :
Secondo voi, Mark Zuckerberg, avrebbe mai potuto minimamente immaginare che il suo Facebook, inizialmente confinato ad un campus universitario, sarebbe diventato il social network più usato nel mondo? Credo proprio che il 24enne "cervellone" di Harvard non se l'aspettava questo successo immediato. Sopratutto quando ha scoperto,qualche giorno fa,che il social network,da egli inventato, ha superato quota 200 MILIONI DI ISCRITTI!!!!incredibile.....
Inizialmente nato come un progetto universitario, l’allora 19enne Zuckerberg ambiva a raccogliere in un annuario virtuale tutti gli studenti di Harvard, ma inaspettatamente il sito web si è diffuso in su tutto il pianeta raccogliendo gente da tutti i paesi e di ogni età, diventando un punto di riferimento per la diffusione e condivisione di fotografie, video, pensieri e stati d’animo.
Oltre ai lati positivi del più famoso dei social network, Facebook è da tempo al centro di molte polemiche su diversi fronti, tra cui qullo riguardante la privacy degli utenti. L’ultima fra tutte deriva uno studio americano che mostra un collegamento tra l’utilizzo di Facebook e i risultati scolastici degli universitari: Lo studio realizzato da due ricercatori americani è saltato all’occhio dei giornali, che non aspettavano altro che uno spunto per costruire e amplificare la notizia dei cattivi voti causati dall’eccessivo tempo trascorso sul social network. Alcune aziende,addirittura,già da tempo hanno deciso di bloccare l'utilizzo di Facebook durante le ore di lavoro!
Come dicevamo in precedenza, le maggiori polemiche legate a Facebook sono quelle legate alla privacy degli utenti. Il 14 Aprile scorso il Commissario UE Viviane Reding, ha esordito affermando che "Internet potrebbe diventare una giungla nel caso in cui perdessimo il controllo sul tipo di utilizzo che viene fatto delle nostre informazioni personali online". I social network come Facebook sono infatti delle miniere di dati personali (nomi, indirizzi, numeri di telefono, indirizzi email) di milioni di utenti sparsi nel pianeta, e di certo non garantiscono nessuna protezione: un esempio lampante è il caso di due studenti statunitensi che, tramite l’utilizzo di uno script, scaricarono oltre 70.000 profili personali di Facebook senza alcuna difficoltà.
Il problema di fondo è che siamo qui a parlare degli "effetti collaterali", dei danni, e della violazione della privacy che questi social network comportano, ma continuiamo imperterriti ad usarlo, a passare ore e ore, davanti allo schermo del pc...tutto questo per la gioia di Mark Zuckenberg e del suo, già elevato, conto in banca!