Il “caso” Facebook: etica contro progresso, privacy contro interessi

giovedì 3 settembre 2009

Secondo voi, Mark Zuckerberg, avrebbe mai potuto minimamente immaginare che il suo Facebook, inizialmente confinato ad un campus universitario, sarebbe diventato il social network più usato nel mondo? Credo proprio che il 24enne "cervellone" di Harvard non se l'aspettava questo successo immediato. Sopratutto quando ha scoperto,qualche giorno fa,che il social network,da egli inventato, ha superato quota 200 MILIONI DI ISCRITTI!!!!incredibile.....

Inizialmente nato come un progetto universitario, l’allora 19enne Zuckerberg ambiva a raccogliere in un annuario virtuale tutti gli studenti di Harvard, ma inaspettatamente il sito web si è diffuso in su tutto il pianeta raccogliendo gente da tutti i paesi e di ogni età, diventando un punto di riferimento per la diffusione e condivisione di fotografie, video, pensieri e stati d’animo.

Oltre ai lati positivi del più famoso dei social network, Facebook è da tempo al centro di molte polemiche su diversi fronti, tra cui qullo riguardante la privacy degli utenti. L’ultima fra tutte deriva uno studio americano che mostra un collegamento tra l’utilizzo di Facebook e i risultati scolastici degli universitari: Lo studio realizzato da due ricercatori americani è saltato all’occhio dei giornali, che non aspettavano altro che uno spunto per costruire e amplificare la notizia dei cattivi voti causati dall’eccessivo tempo trascorso sul social network. Alcune aziende,addirittura,già da tempo hanno deciso di bloccare l'utilizzo di Facebook durante le ore di lavoro!

Come dicevamo in precedenza, le maggiori polemiche legate a Facebook sono quelle legate alla privacy degli utenti. Il 14 Aprile scorso il Commissario UE Viviane Reding, ha esordito affermando che "Internet potrebbe diventare una giungla nel caso in cui perdessimo il controllo sul tipo di utilizzo che viene fatto delle nostre informazioni personali online". I social network come Facebook sono infatti delle miniere di dati personali (nomi, indirizzi, numeri di telefono, indirizzi email) di milioni di utenti sparsi nel pianeta, e di certo non garantiscono nessuna protezione: un esempio lampante è il caso di due studenti statunitensi che, tramite l’utilizzo di uno script, scaricarono oltre 70.000 profili personali di Facebook senza alcuna difficoltà.

Il problema di fondo è che siamo qui a parlare degli "effetti collaterali", dei danni, e della violazione della privacy che questi social network comportano, ma continuiamo imperterriti ad usarlo, a passare ore e ore, davanti allo schermo del pc...tutto questo per la gioia di Mark Zuckenberg e del suo, già elevato, conto in banca!

3 commenti:

floriana marchianò ha detto...

Si è proprio qst il problema, tutti sappiamo ke ciò ke scriviamo e ciò ke pubblichiamo viene visto da tutti ma continuiamo a farlo...FB è un circolo vizioso in cui entri e nn riesci più ad uscirne....

teresa ha detto...

ciao Pina,
anche il mio blog riguarda facebook..
E' evidente l'attaccamneto morboso che c'è tra utenti e facebook..tutti sono bravi a nascondersi dietro uno shermo di computer e dietro una tastiera...ognuno può dire ciò che vuole...quando poi però c'è il contatto diretto tra utenti,la parola viene meno...che ipocrisia..sono cmq d'accordo con Floriana...è veramente un circolo vizioso...

_pina ha detto...

non sono dello stesso avviso..facebook è la moda del momento e come ogni cosa che fa tendenza, un giorno o l'altro verrà scavalcato dal prossimo "eroe" di turno!!! Che c'è di tanto malvagio in face o qualsivoglia social network??? l'ipocrisia??? bhè qll c'era e ci sarà,la differenza forse è che in rete esce fuori ALLA GRANDEE!!! ;D ;D

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