sabato 19 settembre 2009

L'alba della Rete

venerdì 18 settembre 2009
Questo è il link del sito dove si può leggere l'intera proposta di legge della Camera dei Deputati sulla Privacy!!!

http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/stampati/pdf/16PDL0004780.pdf

e-privacy 2009-Verso il controllo Totale


"Il 22 e 23 maggio a Firenze si e' svolta l'edizione 2009 di e-privacy, il convegno dedicato ai problemi della privacy nell'era digitale.
La diffusione dalla Rete nella vita quotidiana e' accompagnata da una sua manipolazione sia tecnologica che legale che permettera' di ottenere un media facilmente censurabile e controllabile. Con gli stessi mezzi e con un consenso impressionante la Rete viene trasformata in un mezzo di intercettazione preventiva di massa.
Il tecnocontrollo sociale ottenibile fa sembrare l'attivita' delle polizie segrete dei paesi totalitari del passato un lavoretto artigianale ed improvvisato. In Italia l'art.50 bis del pacchetto sicurezza obblighera' gli ISP al filtraggio dei contenuti; la censura completa di qualsiasi contenuto scomodo sara' ottenuta tramite l'estensione della fattispecie dell'apologia di reato.
Il Parlamento europeo ha in cantiere attivita', come il pacchetto Telecom, che elimineranno la neutralita' della Rete trasformandola nel piu' controllato e censurabile mezzo di comunicazione della storia dell'umanita'. Sullo sfondo di un'attivita' legislativa prossima alla conclusione, il famigerato Rapporto Medina si propone di creare un quadro complessivo che giustifichi iniziative future anche peggiori.
Questo avviene nel disinteresse generalizzato verso la difesa della propria ed altrui privacy, evidenziato non solo dall'indifferenza verso una data retention pervasiva ed obbligatoria per legge, ma anche dalla trascuratezza con cui blogger e partecipanti a comunita' sociali digitali diffondono i loro dati personali in Rete. La passivita' totale dei cittadini, soprattutto di quelli che vivono quotidianamente in Rete, verso queste iniziative legislative e tecnologiche rende il quadro se possibile ancora piu' inquietante."

Alcuni interventi:

La privacy secondo Winnie: un anno di lavoro slide in formato pdf.

Il convegno ed il premio sono stati organizzati dal Progetto Winston Smith, un'associazione senza fini di lucro che si occupa della difesa del diritto alla privacy in Rete e fuori, con la collaborazione di Privacy International e di altre associazioni interessate alla difesa dei diritti civili in Rete.
Il Progetto Winston Smith ha partecipato al primo convegno dell'associazione Agora' Digitale, che si e' svolto a Salerno il 6 settembre 2009.









Hatebook - L’antisocial network

Odiate tanto Facebook????
La risposta è un antisocial network che risponde al nome di
Hatebook.
La scanzonatura a Facebook è palese, l’angelico blu è stato sostituito da un rosso infernale e il sentimento che pervade il social network è l’odio.

istruzioni per l'uso ( tratto da trackback)
"Appena vi iscrivete verrete accolti con un Hello sucker (che in italiano suona un po’ come Ciao deficiente ;)), e poi vi appresterete a compilare il profilo.Nel campo della situazione sentimentale potrete scegliere, tra gli altri, gli stati di Perdente (anche se Loser con due “o” diventa sciolto, slegato…i creatori sono tedeschi, li perdoniamo ;)), Deficiente, Non vuoi saperlo, “Odiatore”.
Poi viene il lavoro e qui vi potete sbizzarrire: siete una casalinga disperata o piuttosto un uomo nero (giuro! :)), Paris Hilton o lo chef du jour, un servo zelante o il re del mondo, una tata o una principessa? Nelle cose che vi piacciono invece ci sono da compilare le attività che odiate, i libri che odiate, la musica che fa schifo, i film e la tv che annoiano.E poi ancora potete inserire il vostro motto d’odio, i siti che odiate, i motivi per cui voi siete meglio degli altri e potete inserire posti che frequentate o da evitare con tanto di indirizzo e quotazioni.Il sito è nuovo quindi non ci sono ancora particolari applicazioni però se inserite il vostro indirizzo una mappa di
Google Maps vi localizzerà tramite l’icona del vostro Hatebuddy.Quello che potete fare è mandare delle mail che qui sono junkmail (mail spazzatura), chiedere a qualcuno di diventare il vostro nemico o “amichetto”, e fondamentalmente scrivere amichevoli insulti. Le ultime persone che hanno visualizzato il vostro profilo stanno sotto il menù Gli ultimi idioti che hanno visitato questo deficiente e anche le email di notifica che ricevete sono sulla stessa lunghezza d’onda."

La didattica distante

giovedì 17 settembre 2009
http://elleboro.unical.it/?q=xtracker

Medici sospesi per un gioco su Facebook

martedì 15 settembre 2009
Si fanno fotografare sdraiati nell’ospedale per scherzo, ma una volta scoperti vengono sospesi

MILANO
- Non sono stati investiti né si sono gettati a terra a causa di un’esplosione. Quelle immagini su Facebook che ritraggono persone distese a faccia in giù nei luoghi più improbabili sono solo l’ultimo dei passatempi in voga sul social network. Immobili come mummie, ritratti in orizzontale in bilico su panchine, in mezzo a una strada o adagiati sui nastri trasportatori a mo’ di valigia, i cultori della nuova mania sembrano comporre un surreale arredo urbano. Divertente vedere le immagini, e più ancora fare da modelli per questa galleria fotografica sui generis.

MEDICI SOSPESI - Forse è per questo che alcuni medici e infermieri dell’ospedale inglese Great Western, a Swindon, si sono fatti prendere la mano, decidendo di partecipare al gioco virale e facendosi fotografare nella ieratica posa proprio all’interno del nosocomio; e per di più durante il turno di guardia di notte. Ancora più incautamente hanno in seguito pubblicato le immagini su Facebook: alcuni erano sdraiati sul pavimento del reparto, altri sull’ambulanza-elicottero, altri ancora addirittura sul lettino di rianimazione. Chissà quante risate si devono essere fatti, magari per spezzare la noia di un momento di quiete. Ma, come riferisce il Times, i dirigenti ospedalieri che si sono accorti delle foto non hanno riso per niente e, dopo aver fatto rimuovere le immagini, hanno sospeso sette membri dello staff, tra medici e infermieri. Ora gli scherzosi camici bianchi rischiano l’accusa di condotta poco professionale mentre la loro vicenda suona come l’ennesimo avvertimento a calcolare le conseguenze di quanto si fa sui social network.

L’ORIGINE DEL GIOCO - E tutto per colpa del Lying down game, il «gioco di sdraiarsi», inventato qualche tempo fa da due amici inglesi che, stanchi delle solite foto delle vacanze, hanno deciso di rinnovare il genere facendosi ritrarre nell’inusuale posa (faccia in giù, mani lungo i fianchi) in posti rigorosamente pubblici. Da lì alla diffusione virale il passo è stato breve.


Qualche foto :



































Dal Corriere della sera.it 9/09/2009

Il “caso” Facebook: etica contro progresso, privacy contro interessi

giovedì 3 settembre 2009

Secondo voi, Mark Zuckerberg, avrebbe mai potuto minimamente immaginare che il suo Facebook, inizialmente confinato ad un campus universitario, sarebbe diventato il social network più usato nel mondo? Credo proprio che il 24enne "cervellone" di Harvard non se l'aspettava questo successo immediato. Sopratutto quando ha scoperto,qualche giorno fa,che il social network,da egli inventato, ha superato quota 200 MILIONI DI ISCRITTI!!!!incredibile.....

Inizialmente nato come un progetto universitario, l’allora 19enne Zuckerberg ambiva a raccogliere in un annuario virtuale tutti gli studenti di Harvard, ma inaspettatamente il sito web si è diffuso in su tutto il pianeta raccogliendo gente da tutti i paesi e di ogni età, diventando un punto di riferimento per la diffusione e condivisione di fotografie, video, pensieri e stati d’animo.

Oltre ai lati positivi del più famoso dei social network, Facebook è da tempo al centro di molte polemiche su diversi fronti, tra cui qullo riguardante la privacy degli utenti. L’ultima fra tutte deriva uno studio americano che mostra un collegamento tra l’utilizzo di Facebook e i risultati scolastici degli universitari: Lo studio realizzato da due ricercatori americani è saltato all’occhio dei giornali, che non aspettavano altro che uno spunto per costruire e amplificare la notizia dei cattivi voti causati dall’eccessivo tempo trascorso sul social network. Alcune aziende,addirittura,già da tempo hanno deciso di bloccare l'utilizzo di Facebook durante le ore di lavoro!

Come dicevamo in precedenza, le maggiori polemiche legate a Facebook sono quelle legate alla privacy degli utenti. Il 14 Aprile scorso il Commissario UE Viviane Reding, ha esordito affermando che "Internet potrebbe diventare una giungla nel caso in cui perdessimo il controllo sul tipo di utilizzo che viene fatto delle nostre informazioni personali online". I social network come Facebook sono infatti delle miniere di dati personali (nomi, indirizzi, numeri di telefono, indirizzi email) di milioni di utenti sparsi nel pianeta, e di certo non garantiscono nessuna protezione: un esempio lampante è il caso di due studenti statunitensi che, tramite l’utilizzo di uno script, scaricarono oltre 70.000 profili personali di Facebook senza alcuna difficoltà.

Il problema di fondo è che siamo qui a parlare degli "effetti collaterali", dei danni, e della violazione della privacy che questi social network comportano, ma continuiamo imperterriti ad usarlo, a passare ore e ore, davanti allo schermo del pc...tutto questo per la gioia di Mark Zuckenberg e del suo, già elevato, conto in banca!

facebook in ufficio???

mercoledì 2 settembre 2009
Facebook, YouTube e ministeri nascosti

E’ un vero e proprio giallo quello che ha visto protagonisti i dipendenti di Palazzo Chigi ed altri dipartimenti della Capitale, per i quali è stato impossibile l’accesso a numerosi siti.
I dipendenti dei vari ministeri situati a Roma, si trovavano impossibilitati nel raggiungere i più famosi siti di social network e condivisione video. Spaventati dalla presunta censura i dipendenti hanno immediatamente trovato nel Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, il sicuro colpevole. Renato Brunetta, che lo scorso mese ha diramato una circolare sull’utilizzo disciplinato di Internet nella pubblica amministrazione, ha subito smentito un suo coinvolgimento, seguita da una nota ufficiale del ministero che smentisce il presunto oscuramento di Facebook e YouTube per i lavoratori. Tuttavia, nonostante le smentite del ministero e la spiegazione di un possibile problema tecnico del provider, il blackout telematico è continuato.
La spiegazione però non ha convinto del tutto i dipendenti, che si trovano nella situazione di poter tranquillamente accedere alla rete ad eccezione di alcuni siti Internet. Proprio nello stesso giorno, il blog di Antonio Di Pietro, pubblicato all’interno del circuito Twitter, ha raggiunto i mille contatti ed ha ringraziato i suoi sostenitori con la promessa di una battaglia, peraltro già iniziata da tempo, per una rete assolutamente libera. Sempre nello stesso giorno il governo britannico ha esosrtato i propri dipendenti all’utilizzo dei social network per facilitare le proprie mansioni.

domandone...???
è giusto bloccare l'accesso ai siti di social network nelle aziende?? Chi l'ha fatta grossa stavolta, BRUNETTA o i sempre cari BRITANNICI???

Paul Baran e gli studi sulla rete (1964)

sabato 29 agosto 2009

La ricerca pionieristica di Paul Baran negli anni Sessanta, che prevedeva una rete di comunicazione che sarebbe sopravvissuta ad un attacco atomico su vasta scala. Gli schizzi offrono tre diverse topologie di rete descritte nel suo Memorandum RAND "On Distributed Communications: 1. Introduction to Distributed Communications Network" (Agosto 1964). La rete distribuita offriva le maggiori possibilità di sopravvivenza.
Accolta con scetticismo dalla comunità scientifica, la ricerca condotta negli anni ‘60 da Paul Baran ipotizza una rete (network) distribuita (distributed) di comunicazione, che funzioni sul modello delle reti neurali del cervello umano. L’obiettivo è garantire che l’interruzione o il malfunzionamento di una parte della rete possano sempre essere compensati da una nuova connessione. Nel suo memorandum dal titolo On Distributed Communications Networks (agosto 1964), si legge: “è tempo di cominciare a pensare a una nuova e non ancora esistente rete pubblica, un impianto di comunicazione (…) progettato specificamente per la trasmissione di dati digitali tra un vasto insieme di utenti.”.

Su ellEbOro oggi

venerdì 28 agosto 2009
editing come discorso indiretto | forum di discussione e confusione | Con tutto rispetto | quindi Andrea se lo Stato | Replica | Il confronto di idee [Editate] | Replica a Pina e Anna | Ah s'avessi presagito quando mi avventuravo nel debutto | La tua idea | mmm... ho visto e rivisto | Discussioni & discussioni | ho rimediato subito | Risposta a Pina | pina? usa l'editor (non questo che ti scrive) | la chat di DRUPAL-ellEbOro in home | prima analisi del video | pina alla riscossa!! | Carissimo prof. Converso, di | Caro Nik... | ed ecco anche Nik Belcastro=Homer Simpson |

Generazione ingenua, ipocrita o troppo snob per rispondere??

giovedì 27 agosto 2009


Ho tratto spunto da questo post Comunicazione, lettere e parole.: ...NON-C'ERA UNA VOLTA#links#links#links#links#links#links (blog di Annalisa L) per RIaprire un argomento che trovo interessante al fine di tracciare l'identikit della "sempre cara mi fu" GenerazioneNetwork!!!


Ora, il mio obiettivo mira a un passaggio "cruciale del post(nella parte finale): "Ragazzine ammiccanti e mezze nude..con l'aspirazione di diventare rifatte,famose e sposare un uomo di successo..... Se poi si considera che a guardare la TV, a leggere le riviste sono anche ,se non soprattutto, ragazzini/e che vanno dai 3 ai 20 anni, quali sono i modelli e le opinioni che vanno a formarsi nell'immaginario culturale?Sarà colpa della TV di chi la fa o di chi la guarda??..L'ardua sentenza ai posteri.."

Il post non ha avuto numerosi commenti, ma ripropongo il quesito convertendolo in chiave NETWORK!!! Ma allora quale società per il futuro?? Vittime o carnefici dei SOCIAL PRODUCT!(facebook,twitter,google........etc)! La colpa, se colpa esiste, è di chi PRODUCE o FRUISCE??? Generazione INGENUA , IPOCRITA o troppo SNOB per rispondere??? ;p
Da vedere(sotto) il video inserito da Floriana...


Commentate questo!!!!!





da visitare

Ho appena finito di leggere un articolo molto interessante dal blog "emittentetelematica" non posto l'articolo per intero...qualche editor potrebbe censurarmi hahahahah ( anche se in rete Impossible Is Nothing) detto cio lancio il link che mi e ci riguarda tutti da vicino:

http://emittentetelematica.blogspot.com/2009/08/netwalking-uomini-in-rete.html

Tutto e tutti in una Rete

mercoledì 26 agosto 2009
"Ogni cosa nell’universo obbedisce alle leggi della relazione: le cellule e le lucciole, il Web, il genoma umano, le comunità di conoscenti. Individuare quali siano queste regole sta cambiandoci la vita. "

Come settore di studio e di ricerca, addirittura come categoria interpretativa del reale, la rete è destinata a caratterizzare il presente secolo e forse il millennio: è l’opinione di Albert-László Barabási, fisico statunitense di origine ungherese che ha dato il titolo appunto di Linked al suo saggio più recente. Barabási ha avviato ricerche interdisciplinari per capire quali leggi costanti presiedano al formarsi, al crescere e all’evolversi di un qualsiasi tipo di aggregato “sociale”, si tratti di un gruppo di persone, di un organismo pluricellulare o di un fascio di link telematici. Per dirla in altri termini: esiste forse un principio organizzativo alla base di tutto ciò che è complesso? C’è qualcosa, iscritto nella realtà, che governa e orienta ogni interazione?


Per esempio il ghiaccio
Per far capire quale possa essere la portata del cambiamento di prospettiva, Buchanan cita l’esempio del ghiaccio. «Se anche sapessimo tutto il possibile – dice – sulla struttura e sulla proprietà di una singola molecola d’acqua, ugualmente continueremmo a ignorare che un insieme di molecole d’acqua è un liquido alla temperatura di +1 °C e un solido alla temperatura di –1 °C. Il brusco cambiamento di stato non comporta nessuna alterazione delle molecole, ma solo una sottile trasformazione organizzativa nella rete delle interazioni». Ugualmente, com’è possibile che milioni di lucciole, in riva a un fiume tropicale, riescano a lampeggiare tutte insieme con una sintonia perfetta? E come mai i grilli friniscono all’unisono nella notte? Si accordano? Ma, se è così, come fanno a comunicare all’istante non soltanto fra vicini ma anche ai due estremi del coro?

Ancora una volta la risposta passa attraverso le leggi che governano le reti. Se imparassimo a padroneggiarle, troveremmo soluzione a una marea di misteri e problemi. E la risposta già arriva, sempre più sconvolgente man mano che attraverso scienziati di luoghi diversi e impegnati in discipline dissimili affluiscono alla comunità scientifica internazionale informazioni – e dimostrazioni – sul comportamento delle “reti” e sulle sue leggi costanti e universali. Sì, alla base di tutte le forme di complessità esistono individuabili principi organizzativi.
I presupposti scientifici che governano gli studi sulle reti spaziano dalla fisica alla sociologia. C’è molta matematica, naturalmente: quella che fonda i “sistemi piccolo mondo” e i “gradi di separazione” elaborati dallo psicologo Stanley Milgram, l’uomo che ha dimostrato sperimentalmente come fra due qualsiasi cittadini della terra intercorra in media un intervallo di appena sei persone. Da un contadino abruzzese a un senatore californiano, dal pescatore del Baltico al guerriero maori: attraverso un conoscente del primo estremo che nella sua rete di rapporti umani conta un altro conoscente più vicino al punto di arrivo, il quale a sua volta ha rapporti con un’altra ancora. Soltanto sei persone. Chi l’avrebbe detto?

Constatazioni come questa hanno innescato nuove consapevolezze, a loro volta alimentate da ricerche sul campo: e cioè che non soltanto viviamo tutti in un villaggio globale, ma, più precisamente, siamo compresi all’interno di un reticolo che ci avvolge e sostiene le relazioni fra noi e attorno a noi.
Non basta ancora. Quasi tutto quello che accade nel mondo, dal livello infimo degli atomi al livello delle masse stellari, si dispone in “reti” che obbediscono a leggi costanti, ricorrenti. C’è ancora parecchio da capire, ma ciò che si è ottenuto fin qui è così significativo da incoraggiare ad approfondire a tutto campo questa prospettiva che riguarda alla stessa stregua i processi naturali e gli schemi costanti che assumono le relazioni umane.

La "Cultura della partecipazione"

E' il fenomeno sociale che contraddistingue la comunicazione sui social network
Lo sviluppo del Web 2.0 ha consentito la nascita e la diffusione dei social media digitali.
I blog, i social network, Youtube, Flikr, Twitter, Facebook consentono a chiunque abbia una minima esperienza di base nell’uso di un PC di pubblicare e condividere contenuti digitali.
Gli User Generated Content diventano in questo modo lo strumento attraverso il quale è possibile creare contenuti, condividerli con gli altri e partecipare alla loro ri-produzione.

I social media si configurano, di conseguenza, come gli strumenti più adatti a veicolare i flussi di comunicazione partecipativa.
Le loro caratteristiche fanno si che essi possano avere delle grandi potenzialità dal punto di vista del marketing, per molti versi ancora tutte da esplorare.
Oggi pianificare un’attività di marketing sui social media è un’operazione complessa e affascinante allo stesso tempo.
Chiunque voglia investire risorse sui social network deve anzitutto comportarsi come una qualsiasi altra persona, e porsi sullo stesso livello e abbattere qualsiasi barriera che possa limitare il dialogo e la conversazione con gli altri.
Bisogna, insomma, essere in grado di usare con disinvoltura gli strumenti partecipativi offerti dal Web. Il dialogo informale veicolato dai nuovi strumenti presenti sulla Rete ci può consentire di instaurare un rapporto più aperto , facendo correre più velocemente le buone idee.